Per molti secoli, a partire dall’epoca tardo-antica quando il cristianesimo cominciò a diffondersi nelle aree rurali, la Pieve costituì il principale centro religioso a cui la popolazione del territorio faceva riferimento.
Costruita in posizione più o meno centrale rispetto al territorio da essa dipendente, spesso in luoghi elevati, la Chiesa nota come Pieve o matrice era l’unica ad essere dotata di fonte battesimale e di un cimitero adiacente.
La popolazione convergeva in essa per ricevere i sacramenti legati alla nascita e alla morte, nonché per celebrare le feste solenni che scandivano e animavano la vita della comunità.
E’ importante ricordare che nell’epoca antecedente l’anno Mille, quando i luoghi fortificati erano pochi, era comune che le persone cercassero rifugio nelle chiese per sé e per i loro beni, poiché queste erano tra i pochi edifici costruiti in muratura e spesso erano ubicati in luoghi elevati e difesi.
La Chiesa di Santa Margherita, edificata probabilmente sui ruderi del castello, doveva essere Pieve almeno nel X secolo. Numerose trasformazioni con ampliamenti e ristrutturazioni si sono susseguite nel corso del tempo, seguendo gli stili architettonici delle varie epoche.
Intorno all’anno mille esisteva una Chiesa ad una sola navata, di lunghezza pari alla metà di quella ora esistente, “lasciando dietro di sé, ad est, un certo spazio, oltre il quale si scendeva alla cripta di Santa Sabida, probabilmente luogo di culto interno al castello già nel 983” (G. Biasutti).
Le numerose trasformazioni si possono riassumere in sei fasi principali:
Intorno al 1200 la prima aggiunta al corpo primitivo della Chiesa, sembra sia stata la navata settentrionale, con l’inserimento di quattro altari, dedicati a S. Michele, S. Giovanni, S. Elena o della croce e alla confraternita di S. Nicolò. L’allungamento della Chiesa e l’ampliamento dell’abside, dove vi era collocato un altare in legno, incorpora da quel momento la cripta. Le due navate erano separate da colonne. A sud la facciata esterna aveva un portico a due o più archi sotto il quale era posizionata la fonte battesimale. A fianco al porticato vi era la grande torre castellana, ridotta successivamente a campanile, e la sacrestia.
Fra il 1300 ed il 1400 il tetto della navata centrale viene alzato, nel corpo centrale della facciata viene inserito un rosone in stile gotico. Viene chiuso il porticato incorporando anche la torre castellana, costituendo così la terza navata a sud. Vengono inseriti due altari (SS. Ermacora e Fortunato e S. Giovanni Battista). Da questo momento la Chiesa è simmetrica. Vengono realizzati nella facciata 3 portali. Il rifacimento viene completato nel 1457 a ricordo del quale viene inserita, nel corridoio della sacrestia, un’iscrizione in caratteri gotici.
Tra il 1600 e il 1700 vengono tolte le colonne tra le navate e costruiti grossi pilastri.
Si procede alla sistemazione muraria interna: viene eretto un muro di sostegno entro la cripta a supporto del nuovo altare in marmo. Il pilastro di sostegno stravolge l’interno della cripta che da pianta semicircolare diventa esagonale con la divisione del muro. Nella navata centrale e settentrionale vengono aperte nel pavimento le tombe per i vicari e le famiglie nobili.
Nel 1715 viene ultimata la costruzione del portale centrale.
Si esegue la pavimentazione in quadrelli di pietra ultimata nel 1740.
A seguito delle infiltrazioni d’acqua tra il 1774-1776 si riforma la facciata.
Viene mascherato il rosone gotico e si aprono due finestre rettangolari sopra le porte laterali.
Dietro l’abside viene inoltre eretto un muro cieco rettilineo che chiude l’antica finestrella.
Nel 1836 viene eseguita la pavimentazione in seminato veneziano.
Un’altra importante trasformazione avviene nella seconda metà dell’800. Il pievano don Bonanni pensa di togliere dalla Chiesa l’ingombrante massa della torre campanaria, che occupa l’intera campata di mezzo della navata meridionale, ma viene fortemente osteggiato dalla popolazione.
Alla fine il progetto di don Bonanni viene portato a termine, il nuovo campanile, realizzato esternamente alla Chiesa, viene ultimato nel 1892 e in seguito la vecchia torre viene demolita. La Chiesa ora si presenta armonica anche all’interno. Si completa l’opera costruendo a sud-est la nuova sacrestia.
Gli ultimi importanti lavori del ’900 vedono impegnato don Baiutti.
Nel 1954 si restaura la facciata riportando in evidenza la pietra a vista, viene riattato il rosone gotico, demolita la balaustra che celava l’ingresso della cripta.
Vengono affrescate e decorate le pareti e la volta dell’abside.
Chiusa a causa del terremoto che ha colpito il Friuli nel 1976, è stata riaperta dopo i restauri, nell’ottobre del 1980.
Ora la facciata si presenta simmetrica, con un corpo centrale elevato e due corpi laterali eguali, facciata modulata su tre portali, il maggiore sovrastato da un rosone in stile gotico, i minori da oculi.
Il corpo maggiore è coronato da un timpano con un oculo al centro.